Due chiacchiere con Marco Bacchetta.

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Marco Bacchetta è un giovane musicista professionista che da molti anni lavora e si esibisce nei locali e nei piano bar europei e non solo.
Ho avuto modo di conoscere Marco diversi anni fa quando, da cliente Midjay, veniva alle fiere e chiedeva informazioni e trucchi per migliorare le proprie performance e la propria conoscenza dello strumento.
Non vi nascondo, che alcune delle funzioni e delle soluzioni presenti su questa macchina vengono da sue richiese e suoi suggerimenti. Nel corso degli anni, la collaborazione con Marco, si è via via fatta più intensa sino al punto, che oggi, la direzione della Ketron lo chiama per presentare i propri prodotti ed i propri strumenti agli eventi demo e alle fiere di settore. Ho pensato che fosse interessante rivolgergli alcune domande e condividere con i lettori di questo blog le sue risposte.
Ecco a voi la trascrizione di questa piacevole chiacchierata:

G.M.Ciao Marco. Grazie della disponibilità per questa intervista a beneficio dei lettori del mio blog e degli appassionati di strumenti musicali in genere.
Iniziamo con una domanda classica quasi di rito:
Come hai iniziato e da quanti anni eserciti la tua attività di musicista professionista?

M.B.– Ho iniziato gli studi a 8 anni sull’Electone e a 14 le serate e gli spettacoli; ad oggi sono già passati già 24 anni ma sembra che il tempo sia veramente volato!

G.M.Quali sono state le tue esperienze più significative o quali sono quelle che maggiormente ti sono rimaste nel cuore?

M.B. – Direi che ce ne sono state un bel po’!
Tra le tante, quelle a cui sono più legato e che più mi hanno fatto più crescere professionalmente sono state senza dubbio le esperienze nei villaggi turistici, il tour in Siberia del 2009, le meravigliose stagioni di lavoro passate alle Maldive e perchè no, anche la mia attività il dimostratore alla Musikmesse di Francoforte!6

G.M.Qual’è il tuo tipico setup musicale con cui ti esibisci e quali sono gli strumenti a cui sei più affezionato?

M.B -Attualmente il mio setup è formato da una Ketron Audya e da un Ketron Midjpro con i quali mi trovo benissimo.
Di strumenti in tanti anni, me ne sono passati sotto le mani parecchi ma, un posto particolare nel mio cuore ce l’hanno la mia prima tastiera arranger, una Korg I3, la Ketron SD1 e il Midjay…
L’Electone è lo strumento con il quale sono nato e cresciuto, “lui” sarà sempre il “mio strumento”!

G.M.Dal tuo setup mi sembra di capire che per le tue esibizioni utilizzi sia styles che basi vero?

M.B. – Si’ esatto, nelle mie serate diciamo che c’è un 50% di basi ed un 50% di Styles.

G.M. – Come ti sei trovato con Audya e quali sono le sue caratteristiche che più apprezzi?

M.B. – Con Audya, come accennavo precedentemente, mi trovo benissimo; ancora oggi a distanza di anni provo ancora quel senso di appagamento nel suonarla. La sua caratteristica principale è ovviamente la sezione arranger con le drums e le chitarre audio; quel senso di realismo rimane assolutamente introvabile sulle altre macchine!

G.M. Qual’è stato a tuo avviso il miglio Player che hai utilizzato o che stai utilizzando?

M.B. – La mia “storia” con i Player inizia nel 1999 con il primo Merish della M-live, una macchina che per l’epoca era assolutamente incredibile!2

G.M. – Si lo ricordo molto bene, in effetti era un dispositivo che anche a me era piaciuto tantissimo.

M.B. Poi, ho avuto il Midjay ed il Midjay Plus che mi hanno fatto compagnia per ben 9 anni e ai quali sono molto legato e che credo rimarranno nella “storia dei player”.
Attualmente sto usando il MIDJPRO che sicuramente è il miglior player in circolazione ed oltretutto è anche un ottimo arranger!!

G.M.Dai video che si trovano su YouTube, sembra che partecipavi ai contest organizzati dalla Yamaha, com’era suonare con quegli strumenti e quali sono a tuo avviso le sue funzioni più valide?

M.B. – Sì è vero, ho partecipato a parecchi “Electone Festival” che erano concorsi a livello internazionale e ai “Concorsi Electone” che erano invece a livello nazionale; sono state delle esperienze bellissime e che mi hanno poi portato a diventare insegnante Electone per la Yamaha. Gli Electone, almeno quelli dell’epoca, non avevano grosse funzioni, bisognava solo suonare con 2 mani e ….con 2 piedi!

G.M. Ritieni che le macchine arranger abbiano ancora una loro importanza nelle esibizioni live e se si quali dovrebbero essere le loro caratteristiche peculiari?

M.B. – Questa domanda è molto difficile! A livello personale la mia risposta è sì, ma purtroppo vedo sempre meno gente con gli arranger e sempre di più con il computer….ma tornando alle mie impressioni credo che gli arranger siano fondamentali per chi fa questo lavoro; a livello di caratteristiche però credo che ormai si sia arrivati ad una qualità talmente alta che è difficile pensare a qualcosa di più…sicuramente la strada da percorrere è quella dell’audio, come già intrapreso prima da Ketron e ora anche da Yamaha.

G.M.So che spesso lavori all’estero, quali sono i paesi nei quali maggiormente ti esibisci e qual’è la differenza tra lavorare in Italia e lavorare all’estero?

M.B. – Da 2 anni a questa parte mi capita spesso di lavorare all’estero soprattutto in Austria e Germania.
Le differenze con l’Italia sono molte: per prima cosa la figura del musicista all’estero, o quantomeno in queste due nazioni, è vista come una figura professionale, basti pensare che in Italia ti chiamano “il suonatore”, o se ti fanno una richiesta ti dicono “mi metti su la tal canzone”?
All’estero ti chiamano “maestro”, “musicista”, se ti fanno una richiesta ti dicono “mi puo’ suonare la tal canzone”?
Altra differenza sostanziale è che, per esempio, in Germania la maggior parte dei locali ha al suo interno un pianoforte e quando organizzano le serate si assicurano che il musicista suoni il pianoforte e non prema soltanto “play” sulla sua tastiera o player; terza ma non ultima differenza sono i cachet….

G.M.Utilizzi Programmi software e strumenti musicali virtuali per le tue produzioni o per la tua attività?
Se si Quali?100_3080

M.B. – No uso molto poco programmi software…preferisco l’hardware dedicato

G.M.Negli ultimi anni abbiamo visto un po’ di conflitti tra i set up live ( computer based ) e l’hardware tradizionale. Secondo te, le piattaforme computer based, sostituiranno totalmente nel tempo gli apparecchi hardware dedicati?

M.B. – Sinceramente spero di no, ma credo che, quantomeno nell’ambito in cui opero io, sia una situazione tutta italiana, infatti all’estero non ho mai visto computer o tablet nelle serate di musica da vivo ma sempre tastiere arranger o player. I tablet vengono utilizzati al massimo come book digitali portatili per gli spartiti o per i testi o per mandare la musica di sottofondo negli intervalli; il farwest del playback all’italiana a me non è ancora capitato di vederlo al di fuori dei nostri confini nazionali.

G.M. – Ciao e grazie!

 

7 pensieri su “Due chiacchiere con Marco Bacchetta.

  1. Bellissima intervista. Grazie Giorgio e grazie Marco. Lettura consigliatissima a tutti gli appassionati di tastiere arranger.

  2. Pingback: Giorgio Marinangeli intervista Marco Bacchetta | Tastiere arranger

  3. Bella intervista. Avrei necessità di alcune informazioni. Suono da quando avevo 8 anni (ne ho 29), mi sto specializzando in jazz, oltre che cover. In questi anni ho avuto solo ketron (prima la ms60, poi ms100), Infine da dodici anni possiedo una sd1 plus, con la quale, mi trovo benissimo.
    Ora però, rimanendo sempre in casa ketron, vorrei sostituirla con l’audya. Mi saprebbe dire come va, l’ultima versione (la 8 credo) prezzo, inoltre vorrei sapere, come sono i piani sia elettrici che normali?
    In ultimo vorrei provarla, ma delle mie parti, non c’è nessuno, che la vende.
    Scrivo dalla provincia di Imperia Liguria.
    Grazie. Valentino Tornatore.
    Per contatti: vale.tornatore85@gmail.com

    • Secondo il mio parere va più che bene.
      Ora c’è anche un nuovo software 5.3D che ottimizza USB, user audio drum ed altre cosuccie.
      Comunque ti consiglio di provarla.
      Il piacere o no e sempre molto soggettivo.

      • Credo che il punto piu vicino ( francamente non so quanto !!) alla tua città dove puoi provare Audya potrebbe essere Albenga.
        Il centro “Ok Musica” di solito è molto fornito ed i titolari sono delle persone squisite.
        Spero di esserti stato d’aiuto.

  4. E tutto bello quello che scrivete, peró posso dirvi che per quanto riguarda l’assistenza technica la Ketron é molto indietro, figuratevi che per ottenere una formattazione comepure l’aggiornamente del mio Midjaypro hanno bisogno un mese. Devi telefonare tantissime volte perché sia ai fax comepure aila Email non rispondono. Questo per quanto riguarda la grande KETRON. Tantissimi saluti a voi tutti dalla Germania Gesue Raneri.

    • Io ci ho lavorato tanti anni e ti dico che chi ci lavora fa sicuramente il massimo di quello che può.
      Il problema e che probabilmente sono troppi pochi soprattutto se facciamo un confronto con il numero di macchine vendute negli anni.

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