Quando l’hardware era più importante del software.

Nei giorni scorsi, due miei carissimi amici, nonchè ex colleghi, si sono operati per ripristinare un vecchio organo a mobile prodotto dalla CRB, che da quasi 50 anni suona e riempie di musica i locali di un centro ricreativo di Ancona. Si tratta di un Diamond GOLD 910 prodotto negli ultimi anni di attività di questa casa produttrice di strumenti musicali marchigiana.
L’azienda infatti, fondata nel dopoguerra dal Sig. Duilio Borsini, a partire dalla fine degli anni sessanta iniziò a produrre organi e strumenti musicali elettronici (organi, sintetizzatori, batterie elettroniche, etc… ) alcuni dei quali hanno fatto la storia di questo settore.
Alcuni esempi sono il sintetizzatore URANUS e il successivo URANUS 2 che ancora oggi rimangono uno dei riferimenti principali per questo genere di strumenti musicali elettronici.

Un giovanissimo Marcello Colò alle prese con Uranus.

Purtroppo l’azienda cessò la sua attività nel 1982 e dalle sue ceneri nacquero due start-up: KETRON e DELCO.

Per quanto riguarda la prima, fu particolarmente fortunata e longeva da arrivare pienamente operativa sino ai nostri giorni.

La cosa che stupisce è che questi strumenti, una volta riparati, suonano benissimo ancora oggi!
Hanno un suono caldo e avvolgente, in grado di bucare qualunque mix e a mio modesto parere, forse di poter competere con marche molto più famose provenienti da oltre-oceano.

Sentite il sound che ancora oggi questi strumenti riescono a generare:

Ma come erano fatti questi strumenti e cosa c’era al loro interno?

Chiaramente erano apparecchiature la cui generazione sonora era completamente analogica, anche se in questo modello erano presenti alcuni parti digitali relative alla sua unità di accompagnamento elettronico di cui parleremo più avanti.
La generazione sonora era realizzata tramite oscillatori e divisori di frequenza che in alcuni casi erano fatti addirittura con coppie di transistor ad HFE selezionato (chi conosce l’elettronica probabilmente sa di cosa sto parlando).
E si racconta anche che all’interno di queste aziende ci fossero persone che dalla mattina alla sera selezionavano e abbinavano a due a due i transistor con HFE simili per poter realizzare dei divisori in frequenza affidabili e della massima qualità.
Non oso pensare che lavoro noioso doveva essere!
Per il resto all’interno troviamo migliaia di componenti e cavi che portavano i vari segnali dai generatori ai tasti (che erano dei semplici interruttori multipli) fino alla parte di amplificazione dello strumento.
Una vera e propria centrale “atomica” racchiusa in un mobile di legno.

L’unità di accompagnamento.

L’organo disponeva di una unità di accompagnamento automatico ( oggi la chiameremmo arranger ) molto evoluta per l’epoca.
Si trattava di una batteria elettronica con suoni analogici che ha fatto la storia e che sicuramente è stata l’incipit per tutto il mondo degli arranger che da li a pochi anni si sarebbero evoluti e sviluppati nelle varie forme che oggi conosciamo.
La sezione ritmica venne successivamente scorporata dall’organo e ne venne fatta una versione stand-alone: il Computer Band 2000 predecessore di ogni Programmer 24, OMB5 o futuro Pro-e (guardate il mio precedente articolo)


Guardate ancora oggi cosa è possibile fare con uno di questi strumenti.

Computer band 2000 dal minuto 7,30 in poi.

Per il momento è tutto.

Si ringrazia Marcello Colò e Gabriele Spedaletti per le belle foto e per l’ottimo lavoro di ripristino.

Ciao a tutti!

4 pensieri su “Quando l’hardware era più importante del software.

  1. Sempre articoli interessantissimi !! Grazie !!

  2. Salve, ho trovato questo bellissimo articolo dopo innumerevoli ricerche sul 910 gold. Siccome ho un problema con l’organo volevo sapere se lei mi riesce a dare una mano. Grazie mille

    • Salve,
      Io non sono in grado di darle una mano.
      Non conosco l’elettronica interna dello strumento.
      Provi a contattare Marcello Colo.
      Marcello magari riesce a darle delle dritte o il contatto di qualche tecnico che ancora ripara questa roba.

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